O mestre do futebol
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Documentario (Federaçao Portuguesa de Futebol)
23 giugno 1958, Stoccolma, vigilia delle semifinali della Coppa Rimet. Purtroppo, lui non potrà seguirle dal vivo; non potrà dettare per A Bola - il più importante foglio sportivo del Portogallo, da lui fondato nel 1945 - i suoi resoconti. I polmoni non gli funzionano più, è ricoverato in ospedale. Non ce la fa. Si spegne così Cândido Plácido Fernandes de Oliveira, l'uomo che accompagnò il calcio portoghese nei suoi primi passi, avviandolo per la buona strada.
Una strada iniziata a Madrid, il 21 dicembre 1921, in quello che era allora lo stadio del Real: il Campo de la calle O`Donnell. Vi si giocò, quel giorno, un incontro internazionale, tra Spagna e Portogallo; vinse la Roja (era la squadra di Zamora e Alcantara), e de Oliveira era il capitano della selezione portoghese. Fu la sua prima e ultima presenza con quella casacca. Ma di quella nazionale lui sarà, a lungo e in diversi periodi, commissario tecnico.
Soprattutto, de Oliveira fu oppositore di Estado Novo, il regime fascista instaurato nel 1933, e perciò trascorse molti giorni nel Campo da morte lenta di Tarrafal, a Capo Verde, durante il secondo conflitto mondiale.
A lui, figura centrale del calcio lusitano nel '900, per certi aspetti paragonabile a Vittorio Pozzo, è intitolata la Supercoppa (Supertaça) del Portogallo.